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ASILI NIDO
Diritto d'Asilo
di Sandro Invidia

asili nido

È chiaro a tutti che, in regime di democrazia, ognuno può mettersi all'occhiello i fiori che crede. Ragioni di buon gusto possono, tutt'al più, consigliare o dissuadere, non certo impedire o costringere.
Il sindaco di Monza, Roberto Colombo, sull'ultimo numero de La città di Monza, periodico d'informazione dell'amministrazione comunale, di fiori se n'è infilati ben due: la Cittadella giudiziaria (con annesso Centro commerciale) e la visita ai Savoia. Da essi, egli sente promanare profumo d'Europa. Niente di meno!
Noi quel profumo proprio non riusciamo a percepirlo. Sarà un difetto del nostro organo olfattivo, sarà la puzza dei gas di scarico del traffico cittadino, sta di fatto che non è alle narici che possiamo lasciare il giudizio sulla levatura continentale della nostra città. Tutto ciò che ci è concesso, semmai, è di sfruttare altri mezzi: la memoria, le cifre, il parere degli esperti...
Per fare solo pochissimi esempi: non è questa l'amministrazione che (parola dell'assessore Galbiati) non stanzia se non briciole per la scuola monzese? Che nega ogni proprio contributo economico al pagamento dell'affitto delle famiglie in difficoltà (dati SICET)? Che concede due miliardi di finanziamento annuo alle materne private (vedere convenzione), senza preoccuparsi di dotare la circoscrizione Centro di almeno una scuola materna pubblica?
Che sia questa l'Europa di cui il sindaco sente il profumo?
Noi, che alla sua sensibilità nasale vogliamo dare fiducia, abbiamo deciso di dedicare i nostri sforzi presenti e futuri all'analisi di alcuni indicatori di "qualità", convinti di poter trovare conferma alle ottimistiche dichiarazioni del primo cittadino.
Abbiamo iniziato da un servizio che riteniamo indispensabile al benessere di tutti, quello degli asili nido. Ne abbiamo parlato con gli addetti, per verificare alcune informazioni in nostro possesso. Per esempio, che a Monza le rette possono arrivare fino alle 700.000 lire mensili e che, comunque, il servizio è in grado di soddisfare solo il 10 per cento della domanda potenziale.
Quanto al costo ci hanno tranquillizzati: altrove gli asili costano molto di più (singolare argomentazione: è un po' come consolare un bambino denutrito della Asia dicendogli che in Mozambico, alla sua età, sarebbe già morto).
Per quanto riguarda la capienza, poi, il problema sembra non esistere per nulla: a domandare un posto al nido è soltanto una minoranza delle famiglie monzesi. E a restarne esclusi "solo" un po' più di un centinaio di bambini ogni anno (i quali, ci ha detto qualcuno, possono pur sempre rivolgersi ai privati!)
E' un vero sollievo sentire queste cose. Anche per le nostre narici, che un qualche odore cominciano a sentirlo... magari non proprio d'Europa!

Sandro Invidia


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- ottobre 2000